CHIARIMENTI E F.A.Q.
20 febbraio 2023

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
MISSIONE 4: ISTRUZIONE E RICERCA
Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università
Investimento 1.4: Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nelle scuole
secondarie di primo e di secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica
(D.M. 170/2022)

https://pnrr.istruzione.it/wp-content/uploads/2023/01/m_pi.AOOGABMI.REGISTRO-UFFICIALEU.0021092.20-02-2023.pdf


1. Le tipologie di attività previste nelle “Azioni” (percorsi di mentoring e orientamento, Percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento, percorsi di orientamento con il coinvolgimento delle famiglie, etc.) sono tutte obbligatorie?

No, le tipologie di attività non sono tutte obbligatorie. Soltanto per la tipologia “Percorsi di mentoring e orientamento” è previsto un minimo previsionale di attività pari ad almeno il 30% del contributo complessivo del progetto.

2. Il valore target è riferito al numero complessivo di alunni e studenti che partecipano ai percorsi o al numero complessivo degli attestati rilasciati alla fine dei percorsi? I due valori target (numero di studenti che accedono alla piattaforma e studenti o giovani che hanno partecipato ad attività di tutoraggio o corsi di orientamento post diploma) possono coincidere?

Il valore target è riferito al numero di attestati rilasciati alla fine dei percorsi. La piattaforma di registrazione delle attività calcola il target sommando il numero di tutti gli attestati rilasciati alla fine dei percorsi.

Con riferimento ai due valori target il numero è coincidente in quanto per lo svolgimento dei percorsi formativi è previsto anche l’utilizzo di una piattaforma digitale di registrazione delle presenze e di accompagnamento alle attività didattiche e formative.

3. Nel caso di una rete fra scuole, gli studenti appartenenti ad altre scuole che frequentano i percorsi sono calcolati nel valore target?

Sì, gli studenti che partecipano ai percorsi sono computati ai fini del raggiungimento anche se appartenenti ad altre scuole della rete.

4. E’ possibile coinvolgere nei progetti anche gli studenti che hanno già interrotto la frequenza scolastica?

Sì. Si sottolinea che tutti i percorsi sono rivolti a studenti con fragilità negli apprendimenti, a rischio di abbandono o che abbiano già abbandonato la scuola. Rispetto a questa ultima categoria è fortemente raccomandato attivare specifiche misure, soprattutto da parte del team per la prevenzione della dispersione scolastica, per accompagnare il ritorno a scuola di alunni e studenti che abbiano interrotto la frequenza.

5. In sede di attuazione del progetto è possibile variare il numero delle edizioni dei percorsi formativi inserito in candidatura e rimodulare conseguentemente gli importi complessivi per ciascuna tipologia di percorso, fermo restando i valori minimi e massimi stabiliti dalle Istruzioni operative e la percentuale di almeno il 30% per i percorsi di mentoring e orientamento?

Sì, in sede di attuazione, è possibile apportare le variazioni ai valori indicati in sede di progettazione preliminare per le diverse tipologia di attività, sulla base delle rimodulazioni che si rendessero necessarie in corso d’opera, comunque nel rispetto dei valori, del target previsto e delle percentuali minime e massime stabilite delle Istruzioni operative.

6. Gli indicatori comuni contengono fasce di età quali 0-17 anni e 18-29 anni. Ma è necessario per ciascun progetto svolgere attività formative per tutti gli studenti di entrambe le fasce?

No, non è necessario. Gli indicatori comuni riportati sono stabiliti dalla Commissione europea in via generale. In sede di monitoraggio, la scuola compilerà soltanto i campi corrispondenti alle fasce di età degli studenti effettivamente frequentanti, lasciando gli altri campi a zero.

7. I percorsi formativi di mentoring e orientamento e di potenziamento delle competenze possono essere svolti anche di mattina?

Sì, è possibile. Infatti, le azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica richiedono un approccio didattico personalizzato, fondato sul mentoring e sul tutoraggio, quale rafforzamento delle attività didattiche curricolari. In particolare, i percorsi formativi di mentoring e orientamento e di potenziamento delle competenze sono rivolti agli studenti con fragilità degli apprendimenti, a rischio di abbandono o che abbiano già abbandonato la scuola, e richiedono una attività didattica mirata e personalizzata, integrata con quella curricolare. Le Istruzioni operative specificano che i percorsi possono essere svolti anche in prosecuzione pomeridiana dell’orario scolastico, ricomprendendo, pertanto, la possibilità di svolgimento in orario antimeridiano, purché gli stessi siano tenuti da formatori/tutor al di fuori del loro orario di lezione curricolare. Pertanto, nel caso in cui siano stati incaricati docenti/tutor interni per l’attuazione dei percorsi, gli stessi potranno essere retribuiti solo per le attività prestate al di fuori del loro effettivo orario di servizio, nel rispetto del divieto di “doppio finanziamento”. Nel caso di svolgimento dei percorsi in orario antimeridiano non può essere riconosciuta la UCS mensa.

8. Con quali procedure devono essere individuati i soggetti partner privati che partecipano al progetto a titolo oneroso?

Le istituzioni scolastiche possono scegliere una o più opzioni per la procedura di individuazione dei partner privati.

Nel caso si opti per la esternalizzazione e affidamento di servizi (appalto di servizi), la procedura di individuazione degli operatori economici è regolata dal codice dei contratti pubblici, venendo ad esistenza un rapporto a prestazioni corrispettive. Ad essa si applicano, pertanto, le norme vigenti in materia di affidamento di servizi (affidamento diretto, procedura negoziata, etc.), in base all’importo oggetto di appalto.

Nel caso, invece, di coinvolgimento di enti del terzo settore, la collaborazione al progetto può avvenire anche attraverso forme di co-progettazione e convenzione, attuate nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento, in conformità con quanto disposto dagli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante “Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106”. Tali forme di collaborazione richiedono, in ogni caso, alle istituzioni scolastiche, una procedura di individuazione degli enti del terzo settore, nel rispetto dei principi di pubblicità, imparzialità e trasparenza di cui alla legge n. 241/1990, tramite avviso pubblico, manifestazioni di interesse, etc., ovvero previa definizione degli obiettivi generali e specifici dell’intervento, della durata e delle caratteristiche essenziali dello stesso nonché dei criteri e delle modalità per l’individuazione degli enti partner. Tale tipologia di procedura, che consente alle istituzioni scolastiche di sviluppare forme di coinvolgimento attivo, confronto, condivisione ed, eventualmente, co-realizzazione degli interventi con gli enti del terzo settore del territorio, può essere espletata sia prima della presentazione della proposta progettuale (in tal caso i partner già individuati possono essere inseriti già nella proposta progettuale) sia in sede di realizzazione (in questo secondo caso, i dati dei partner del terzo settore individuati a titolo oneroso andranno inseriti in sede di gestione e monitoraggio).

Altre modalità di individuazione dei soggetti partner a titolo oneroso devono essere comunque operate garantendo il rispetto dei principi di imparzialità, proporzionalità, trasparenza, pubblicità, tramite avvisi pubblici, in coerenza con quanto previsto dal codice dei contratti pubblici.

9. Costi indiretti. Quali sono i costi ammissibili per questa categoria? Come devono essere rendicontati?

Le Istruzioni operative specificano che con la quota forfettaria del 40% dei costi indiretti è possibile coprire tutti i costi indiretti sostenuti dalla scuola per l’organizzazione del percorso e l’accesso alla frequenza da parte dei beneficiari. A titolo esemplificativo e non esaustivo, possono rientrare all’interno della quota forfettaria del 40% i costi indiretti relativi a spese di trasporto degli alunni e studenti partecipanti per l’accesso ai percorsi, materiale didattico, altri materiali o beni di consumo necessari per lo svolgimento dei percorsi, eventuale noleggio di attrezzature necessarie e funzionali allo svolgimento dei percorsi, altri costi di personale, attività e/o servizi per il rispetto degli obblighi di pubblicità del PNRR, eventuali spese postali, telefoniche e connettività pro-quota, attività gestionali di progettazione e tecnico-operative del personale interno coinvolto nella realizzazione del progetto svolte al di fuori dell’orario di servizio e prestate unicamente per lo svolgimento delle azioni strettamente connesse ed essenziali per la realizzazione del progetto finanziato, funzionalmente vincolate all’effettivo raggiungimento di target e milestone di progetto. Sempre a titolo esemplificativo e non esaustivo, le attività gestionali di progettazione e tecnico-operative possono essere declinate nelle seguenti funzioni secondo l’organizzazione stabilita da ciascuna scuola per la realizzazione dei percorsi: coordinamento generale del progetto e direzione dei percorsi formativi (es. dirigente scolastico), attività specialistiche di supporto tecnico e organizzativo al RUP (es. DSGA e personale ATA), progettazione didattica e formativa dei percorsi (es. docenti), supporto educativo e/o psico-pedagogico (es. docenti o altre figure specialistiche interne e/o esterne) e attività operative strumentali alla gestione dei percorsi formativi (ad esempio, personale per l’attività di segreteria didattica, la registrazione delle presenze e il rilascio degli attestati, personale tecnico e ausiliario per garantire l’apertura della scuola in orario extracurricolare per lo svolgimento specifico dei percorsi e la tenuta e pulizia degli spazi, personale di assistenza per garantire l’inclusione agli studenti con disabilità, etc.).

I costi indiretti non vengono rendicontati a piè di lista come accade per i costi reali, ma sono calcolati in automatico dalla piattaforma per una quota del 40% sulla base del numero di ore effettivamente registrate e certificate a sistema da ciascuna scuola.

10. Team per la prevenzione della dispersione scolastica. Come devono essere individuati i docenti tutor interni? Con l’UCS “Attività tecnica del team per la prevenzione della dispersione scolastica possono essere retribuiti anche il DS, il DSGA o altre figure?

I docenti tutor esperti del team per la prevenzione devono essere individuati attraverso specifici avvisi, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità ed equità. I docenti tutor esperti possono essere sia esterni che interni. Nel caso di docenti tutor esperti interni l’individuazione può anche avvenire con deliberazione del Collegio Docenti, sulla base di apposita istanza dei docenti interessati e previa valutazione del curriculum in relazione alle attività da svolgere, salvaguardando i richiamati principi di trasparenza ed equità. Con l’UCS relativa possono essere retribuiti solo i docenti tutor esperti interni e/o esterni. Il restante personale non docente interno, eventualmente componente del team, può essere retribuito con la quota dei costi indiretti se essenziale alla realizzazione dei percorsi formativi e del progetto e nei limiti dello stesso importo orario della citata UCS.

11. Gli incarichi relativi al DS e al DSGA devono essere oggetto di apposito avviso?

Gli incarichi attribuiti al Dirigente Scolastico e al DSGA, in ragione del loro specifico ruolo, non necessitano di procedure di selezione, ma devono essere conferiti e autorizzati nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 53 del D.lgs. n. 165 del 2001.

12. I costi diretti relativi alle UCS sono da intendersi lordo Stato?

Sì, i costi diretti coprono costi del personale docente, esperto e/o tutor e sono da intendersi al lordo Stato, ovvero al lordo di ogni altro costo o ritenuta di legge.

13. UCS mensa. In che modo la scuola può gestire la quota relativa all’UCS mensa? Può offrire un buono mensa con la gestione di convenzioni con servizi attivi sul territorio? Può organizzare in proprio un servizio mensa utilizzando la relativa quota pro-capite?

La gestione dell’UCS mensa è decisa direttamente dalla scuola sulla base della propria specifica organizzazione. La quota dell’UCS può essere rimborsata anche come “buono pasto”, tenendo traccia del suo effettivo utilizzo. La scuola dovrà attestare l’effettiva fruizione del singolo buono pasto, se previsto, per ogni studente e per ogni specifico percorso pomeridiano ai fini della richiesta di rimborso dell’UCS mensa sul sistema informativo del PNRR. Nel caso in cui il servizio mensa sia reso direttamente dalla scuola, la relativa UCS mensa effettivamente fruita e documentata sul sistema può concorrere alla copertura dei relativi costi sostenuti dalla scuola per garantire il servizio.




CHIARIMENTI E F.A.Q. 14 gennaio 2023

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA MISSIONE 4: ISTRUZIONE E RICERCA

Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università

Investimento 3.2: Scuola 4.0

https://pnrr.istruzione.it/wp-content/uploads/2022/09/m_pi.AOOGABMI.REGISTRO-UFFICIALEU.0004302.14-01-2023.pdf

1. Azione 1 – Next generation classrooms. Il valore target è riferito al numero di classi o al numero di ambienti?

Il valore target è riferito al numero degli ambienti da trasformare. Con l’azione 1 della linea di investimento “Scuola 4.0” si prevede, infatti, la trasformazione degli spazi scolastici utilizzati per le lezioni curricolari nelle classi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado in ambienti di apprendimento innovativi, adattabili e flessibili, connessi e integrati con tecnologie digitali, fisiche e virtuali, dotandoli di tutte le tecnologie didattiche più innovative (dispositivi di programmazione e robotica, dispositivi di realtà virtuale, dispositivi digitali avanzati per l’istruzione inclusiva, etc.).

2.Le Istruzioni operative prevedono nella predisposizione del piano finanziario per l’azione 1 – Next generation classrooms alcuni limiti percentuali per tipologia di spesa. In particolare, ci si riferisce alle spese di acquisto di dotazioni digitali (attrezzature, contenuti digitali, app e software, etc.) con una spesa minima del 60%. Nell’ambito della quota minima del 60% è possibile acquistare attrezzature e accessori necessari per utilizzare al meglio le tecnologie?

Sì, è possibile, in quanto, in coerenza con il target della linea di investimento, nella quota minima del 60% sono ricomprese tutte le dotazioni tecnologiche necessarie per la trasformazione degli ambienti di apprendimento, quali attrezzature e dispositivi digitali, attrezzature didattiche integrate con la tecnologia, app, software, contenuti digitali, altri beni e accessori necessari per la migliore fruizione didattica delle tecnologie (a titolo esemplificativo, attrezzature per la connettività, carrelli di ricarica, armadi e tavoli tecnologici, tavoli multifunzione, etc.), ovvero tutti quei beni in grado di abilitare l’utilizzo delle tecnologie e l’adozione di metodologie didattiche innovative negli ambienti trasformati.

3.Nella formulazione del piano finanziario è necessario inserire tutte le voci di spesa o è possibile anche diminuire gli importi massimi corrispondenti ai valori percentuali massimi di spesa? È possibile destinare tutte le risorse alla voce di spesa sulle “Spese per acquisto di dotazioni digitali”?

Le voci di spesa prevedono per la tipologia “Spese per acquisto di dotazioni digitali” una percentuale minima del 60%, che può essere aumentata. Per altre voci di spesa si prevedono percentuali massime ma non minime. Pertanto, la scuola può diminuire o azzerare le altre voci di costo a favore della voce “Spese per acquisto di dotazioni digitali”, fermo restando comunque l’obbligo di assicurare il collaudo e la pubblicità, anche se a titolo non oneroso.

4.Sono ammissibili le spese per il personale scolastico interno che è coinvolto nella gestione del progetto nel limite del 10% delle spese di progettazione e tecnico-operative? Possono ricoprire incarichi nel progetto anche i dirigenti scolastici, il DSGA, il personale ATA e i docenti? Quali sono le attività tecnico-operative retribuibili? Con quali modalità è possibile individuare il personale interno?

Sì, sono ammissibili le spese per tutto il personale scolastico interno alla scuola direttamente coinvolto nella gestione del progetto. Come già chiarito nelle Istruzioni operative, tutto il personale interno alla scuola (DS, DSGA, ATA, Docenti) può svolgere le attività aggiuntive in coerenza con i rispettivi contratti collettivi di lavoro.

Tali spese sono ammissibili nella percentuale del 10% del contributo concesso (voce “Spese di progettazione e tecnico-operative”) e devono essere classificate, per il personale 2 amministrativo, come spese di supporto tecnico-operativo. Tra queste spese possono esserericomprese quelle di progettazione degli spazi e allestimento degli ambienti, collaudo tecnico-amministrativo, altre attività tecnico-operative funzionali ed essenziali alla realizzazione delle attività di progetto e al raggiungimento del target. A titolo esemplificativo e non esaustivo, le attività possono essere declinate nelle seguenti funzioni secondo i fabbisogni di ciascuna scuola: project manager (coordinamento generale del progetto: es. dirigente scolastico), attività specialistiche di supporto tecnico e organizzativo al RUP (es. DSGA e personale ATA), componente di commissione giudicatrice in relazione allo svolgimento di gare, progettazione architettonica, progettazione didattica e del setting d’aula, consulenza pedagogica (es. docenti), collaudo tecnico-amministrativo (quest’ultima attività è specifica e non è compatibile con lo svolgimento di altre funzioni o incarichi all’interno dello stesso progetto), attività operative strumentali all’allestimento degli ambienti e all’utilizzo tecnico delle attrezzature (ad esempio, personale tecnico e ausiliario per supportare e coadiuvare l’organizzazione degli allestimenti degli ambienti, l’effettuazione delle verifiche e dei collaudi, personale amministrativo e ausiliario necessario per allestimenti necessariamente effettuati in orario extra-scolastico, etc.).

Come già previsto nelle Istruzioni operative, per il personale interno le attività aggiuntive devono essere svolte comunque al di fuori dell’orario di servizio, devono essere prestate unicamente per lo svolgimento delle azioni strettamente connesse ed essenziali per la realizzazione del progetto finanziato, funzionalmente vincolate all’effettivo raggiungimento di target e milestone di progetto, ed espletate in maniera specifica per assicurare le condizioni di realizzazione del medesimo progetto.

In relazione alle modalità di individuazione del personale interno e/o esterno, l’istituzione scolastica procede di norma tramite avviso, in cui è specificato l’oggetto dell’incarico, la durata, il compenso previsto, le competenze e i requisiti richiesti per lo svolgimento dell’incarico, le modalità di selezione e i criteri di valutazione dei titoli e delle esperienze. Nel caso di affidamento di dette attività a operatori economici si applicano le norme di cui al codice dei contratti pubblici.

5. I componenti del gruppo di progettazione, previsto nel Piano “Scuola 4.0”, possono essere retribuiti nell’ambito delle spese di progettazione e tecnico-operative?

Sì, possono essere retribuiti nell’ambito del Piano “Scuola 4.0”.

Alle figure già in precedenza individuate dall’istituzione scolastica (es. animatore digitale, team per l’innovazione, figure strumentali), che già esercitano i propri compiti all’interno dell’organizzazione scolastica in virtù della loro funzione istituzionale nei processi di digitalizzazione della scuola, può essere conferito direttamente l’incarico tecnico-operativo, senza previo avviso pubblico.

Viceversa, le altre figure non specificamente individuate in precedenza, possono ricevere incarichi tecnici previa pubblicazione di un avviso pubblico.

6.Se il progetto deve essere presentato entro il 28 febbraio, è possibile incaricare le figure per

la progettazione prima di questa scadenza?

La scadenza del 28 febbraio 2023 è riferita esclusivamente al caricamento di una proposta progettuale preliminare di massima sulla base di un formulario (l’eventuale costo di compilazione non è ammissibile a finanziamento), mentre la progettazione esecutiva di dettaglio è svolta successivamente all’avvio delle attività.

7.Quando devono essere approvate le delibere degli organi collegiali di adozione del progetto3

da inserire sulla piattaforma in sede di rendicontazione?

Le Istruzioni operative chiariscono che le deliberazioni degli organi collegiali, nel rispetto delle competenze assegnate dalle norme vigenti, circa l’adozione dei progetti del PNRR, sono

inserite sull’apposita piattaforma di gestione in fase di attuazione dei progetti all’apertura

rendicontazione. Pertanto, se non già adottate, l’istituzione scolastica può assumere tali deliberazioni alla prima seduta utile secondo i tempi già previsti per l’organizzazione delle riunioni dei rispettivi organi e anche dopo la prima scadenza del 28 febbraio 2023.